La Casa di San Donato in Perano

A historic Chianti Classico Manor in a Renaissance picture-perfect landscape


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Bunkamura: Money and Beauty. Botticelli and the Renaissance in Florence

Palazzo Strozzi Museum: Botticelli

Palazzo Strozzi Museum: Botticelli

Sat.(holiday) March 21, 2015 – Sun. June 28, 2015
* 4/13 & 4/20 closed

Many of Botticelli’s masterpieces will be exhibited, including works that are being shown for the first time in Japan.

In the 15th century, artists in Florence—the city of flowers—created a large number of magnificent works under the patronage of the Medici family, who were also well-known bankers. The financial power of Florence and the Medici family, who amassed a fortune through the Mediterranean trade and their financial business, was essential to the birth of Renaissance art. The Florentine Renaissance, famous for Botticelli (1445-1510), who was favored by the Medici family, is considered to represent the cultural heritage that was brought about by the growth of Florentine financial business.
This exhibition will highlight the banking and financial business that dominated the trade and business throughout all of Europe while working as the prime mover of the Renaissance, and it will also highlight the birth of modern activities of mécénat. Approximately 80 items will be displayed, consisting mainly of Botticelli’s masterpieces as well as paintings, sculptures and engravings created by distinguished artists of the Renaissance period, including books and materials that tell of the historical background.

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Top 15: i migliori Chianti Classico della #CCC15

Fonte: http://www.slowfood.it/slowine/top-15-migliori-chianti-classico-della-ccc15/

18/02/20151  Traduction française en bas de page

10993952_728655193919473_6331448557780657298_nDue giorni di degustazione, con oltre 300 vini degustati grazie a due differenti commissioni di Slow Wine ed ecco il nostro primo responso.

Questi i 15 vini che ci sono piaciuti di più e che hanno reso la Chianti Classico Collection 2015 un momento importante per conoscere oltre 156 aziende e poter assaggiare le ultime annate in uscita.

In particolare si è affermata l’elegante 2013 che non ha regalato dei sangiovese troppo potenti, ma di beva molto fresca e di sicura longevità. Il 2012 è un millesimo molto caldo, per cui ha dato dei risultati a macchia di leopardo, con vini interessanti soprattutto tra le Selezioni.

Le note di degustazione di molti vini compresi nella Top List le potete leggere qui e qui.

Chianti Classico 2013 – Castello di Monsanto

Chianti Classico 2013 – Fattoria San Giusto a Rentennano

Chianti Classico Rubiolo 2013 – Gagliole

Chianti Classico 2013 – Isole e Olena

Chianti Classico 2013 – Val delle Corti

Chianti Classico 2012 – Castellinuzza della Famiglia Cinuzzi

Chianti Classico Il Campitello Ris. 2012 – Monteraponi

Chianti Classico Bugialla Ris. 2012 – Poggerino

Chianti Classico 2012 – Riecine

Chianti Classico Ris. 2012 – Villa Pomona

Chianti Classico Ris. Doccio a Matteo 2011 – Caparsa

Chianti Classico GS Vigna del Capannino 2011 – Bibbiano

Chianti Classico GS Vigna Grospoli 2011 – Fattoria di Lamole

Chianti Classico GS Etichetta Storica 2010 – Ormanni

Chianti Classico Poggio delle Rose Ris. 2010 – Castell’in Villa

Foto di Andrea Gori

 

TRADUCTION FRANCAISE:

Deux jours entiers de dégustation de plus de 300 vins grace aux différents comités Slow Wine et voici le résultat: les 15 vins que nous avons le plus aimé et qui ont rendu la Collection Chianti Classico 2015 un moment important pour connaitre plus de 156 entreprises et pouvoir gouter les dernières années sortantes.

L’élégante année 2013 s’est affirmée particulièrement avec des sangiovese pas trop puissants, mais frais et durables. 2012 a été un millésime très chaud avec des résultats non homogènes, des vins intéressants surtout dans nos Sélections.

Vous trouverez les notes de dégustation de la plupart des vins figurant dans la Top List ici et ici.

Chianti Classico 2013 – Castello di Monsanto

Chianti Classico 2013 – Fattoria San Giusto a Rentennano

Chianti Classico Rubiolo 2013 – Gagliole

Chianti Classico 2013 – Isole e Olena

Chianti Classico 2013 – Val delle Corti

Chianti Classico 2012 – Castellinuzza della Famiglia Cinuzzi

Chianti Classico Il Campitello Ris. 2012 – Monteraponi

Chianti Classico Bugialla Ris. 2012 – Poggerino

Chianti Classico 2012 – Riecine

Chianti Classico Ris. 2012 – Villa Pomona

Chianti Classico Ris. Doccio a Matteo 2011 – Caparsa

Chianti Classico GS Vigna del Capannino 2011 – Bibbiano

Chianti Classico GS Vigna Grospoli 2011 – Fattoria di Lamole

Chianti Classico GS Etichetta Storica 2010 – Ormanni

Chianti Classico Poggio delle Rose Ris. 2010 – Castell’in Villa

 


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Chianticlassicocollection 17th-18th February, Florence

http://www.chianticlassicocollection.it/en.html

February 17-18, 2015, 10 am – 7 pm (last entrance at 6 pm)

The Black Rooster labels in a unique collection

The preview tasting of the 2014, 2013 vintages and the 2012 Riserva and Gran Selezione in the presence of more than 140 producers.
Tasting of the 2014 Chianti Classico DOP Olive Oil.

 

The event is reserved exclusively for trade professionals.
FIRENZE, STAZIONE LEOPOLDA – v.le Fratelli Rosselli, 5 (Porta al Prato)

 

 


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Un po’ di storia sul Podere La Casa in San Donato in Perano

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Estratti documentali e storici del sito di San Donato in Perano di cui faceva parta La Casa (La Casa in Chianti), da San Donato in Perano, di Francesca Marchetti, Donatella Tognaccini, Il chianti, Storia, arte, Cultura, Territorio, Periodico del Centro di Studi Storici Chiantigiani, n. 24

 

Il castello di San Donato in Perano (566 m slm, Comune di Gaiole in Chianti, Provincia di Siena) è ubicato in una delle zone più suggestive ed interessanti, sotto il profilo storico-paesaggistico, dell’intera area chiantigiana. La posizione è dominante, di controllo sugli antichi Terzieri di Gaiole e Radda. Da San Donato possiamo osservare la rocca di Montegrossi, il borgo medievale di Vertine, i fitti boschi che separano il castello dalla Badia a Coltibuono e gli innumerevoli terreni coltivati, che seguono la morfologia ondulata delle colline.

 

Epoca etrusco-romana

(..)

Il toponimo “Perano” che rimanda all’antroponimo etrusco Peras (lat. Pera) è l’unico elemento che attesta una continuità insediativa dal periodo etrusco a quello romano tramite il suffisso prediale – anus.

(…)

Restano tracce di un’abitazione in località La Casa (640 m slm) in un’estensione boschiva ad ovest del podere, presso il torrente della Piana (presenza di brevi tratti di muri a secco con pietre squadrate per un’estensione di un 8*10; materiali in laterizio e ceramica).

[Anno 1000]

Tutti gli indirizzi inducono ad ipotizzare che a San Donato in Perano sia stato presente un insediamento sin dal periodo etrusco romano. Intorno al 1000 l’esistenza della Villa in località Gerda aveva probabilmente limitato l’estensione delle terre coltivate che facevano capo alla curtis di San Donato in Perano, erede dell’antica e più estesa fattoria romana.

(…) Piero Torriti afferma che nel XI secolo, in località Perano i “Firidolfi di Montegrossi […]avevano fondato una chiesa che oggi non esiste più, sostituita dalla cappella attuale” (ricordiamo che il capostipite di questa casata, Geremia dei Firidolfi di Montegrossi, fondò, nel 770, il monastero di San Lorenzo a Coltibuono). In una pergamena, riferita al periodo 770-1095, sono specificati i numerosi possessi dei Firidolfi: castella, chiese, una chanonica e pievi. Fra i beni è citata anche la Chiesa di Santo Nicholao in Peramo.

Il toponimo San Donato in Perano

Il toponimo San Donato in Perano è documentaot per la prima volta nel novembre 1112 con riferimetno ad una vendita alla Badia di Coltibuono, da parte dei coniugi Anselmo e Parenza, di appezzaeti di terreno posti a San Donato in Perano.

(…)

La villa ed i poderi degli Strozzi (Sec XVI)

Il 21 marzo 1566, dopo ventidue anni dalla sua prima citazione, il proprietario della villa di San Donato era ancora Roberto di Michele di Carlo di Piero Strozzi. (….) Oltre a questa  [la Villa] Roberto Strozzi possedeva i seguenti poderi: Campora, Vinci, Barbischio, Miccine, Tibuca, Belvedere, Spanda, Domine, Montecasi, la Casa, Casuccia (…)

Orazio Strozzi ed altri proprietari di San Donato in Perano (Sec XVII)

Il 3 agosto 1631 Luigi Altoviti e Luigi Serristori comparvero come creditori di Roberto di Giovanni Strozzi mentre Francesco del Cianni figurò in qualità di curatore di Carlo di Giovanni Strozzi. L’anno successivo i beni nelle loro mani furono acquistati da Orazio.

Da quanto dichiarato nell'”arroto n 79 del Quartiere di Santa Maria Novella”, del 1632, i beni posti presso San Donato in Perano comprendevano:

(…)

Tali proprietà secondo l’arroto erano nel 1632 organizzate nell’insieme di poderi sopra elencati: “Sono hoggi ridotti negl’infrascritti poderi descritti come appresso… Un palazzo luogo detto San Donato in Perano con tutte le sue appartenenze et habiture, e servitù et attaccato alla Chiesa di S Donato quale è nel mezzo di detto Palazzo con suo orto continuo, con un colto nuovo l. detto il Coltino e Vigna vecchia e altri”; (…) il podere “La Casa” (…)

Le proprietà nel XVIII secolo

Nel XVIII secolo avvennero molti fatti significativi. Dalla Dimostrazione delle Spese in Coltivazioni dedotti i patti annui nella Fattoria e Beni di San Donato in perano in Chianti dai già Illmi Signori Orazio e Marchese Rosso Srozzi dall’anno 1683 all’anno 1742 ricaviamo importanti informazioni sui possessi degli Strozzi presso San Donato. Apprendiamo che in questo periodo fu realizzata una nuova “diacciaia” (pagamenti dal 1717 al 1719) e fu costruito il “nuovo Condotto di Civillano” overo l’acquedotto per la villa stessa (pagamenti dei lavori dal 1713 al 1741). I poderi erano i seguenti: Campora, Belvedere, Casina, Selvole, Mulino di Selvole, Spanda, Domine, Casa, Podere di Mezzo, Coste, Casuccia, Casino, Cavarchione, Cavarchino, Tibuca, Montecasi, Vinci, Poggione, Barbistio, Frabocchi, Montelucci, Evanella, Miccine, Gaiole.

(…) Nel 1742 troviamo elecante le seguenti proprietà: villa, “ragnaia”, “uliviera”, piazza e orto, “diacciaia”; (…) i poderi: Coste, Casa, Domine, Spanda, Mulino di Selvole ecc

Nel 1747, nel Ristretto dell’Inventario dei beni dati in portata in ordine alla Sovrana Legge del 22 giugno 1747 dai Signori Figli Pupilli et Eredi beneficiari del fu Sig Conte Cav Piero Strozzi e spettanti agli appresso fidecommissi, troviamo una parte di beni spettanti al “fidecommesso”  dell’abate Paolo del fu Senatore Orazio Strozzi nella fattoria di San Donato in Perano. Si tratta dei poderi di (…) Vi era poi la parte dei beni spettanti al “fidecommesso” di Roberto di Michele di Carlo Strozzi tra cui “Villa da Signore con cappella, orto, fattoio da olio, prato, colombaia, diacciaia ed altre appartenenze” a San Donato in Perano. Oltre alla Villa c’erano i poderi: (…) la Casa (…)

Il 6 Febbraio 1772, per definire le divisioni ereditarie fra i fratelli Strozzi, furono chiamati alcuni periti per stimare i beni della fattoria di San Donato in Perano, come documentato dalle Divise e Stime della Tattia di San Donato in Perano fatte da Romanelli, Bantis e Caldini L’anno 1772, 6 Febbraio.

(…)

Podere       Lavoratore               Stanze      Annessi                                                      Note

Casa          Lorenzo Monticini        8           4 stalle, cantina, colombaia, forno,         La casa aveva bisogno

aia, capanna, “letamiera”.                     di restauri,  “ragnaia”

presso l’omonimo borro

[Il fienile: Fico ]

Il fienile, ad est della strada San Donato Podere La Casa, si affaccia sull’aia con due semplici finestre rettangolari, ha tetto ad unico spiovente ed è costituito da una parte più antica, tipologicamente cinque-seicentesca (doc. nel 1822) che poi fu ampliata sul lato nord, posteriormente al 1870.

La tipologia di questo fienile corrisponde a quelle delle prime capanne realizzate in muratura dalla fine del cinquecento all’inizio del seicento, quando sorsero anche le prime “case da lavoratore” realizzate in materiali durevoli: un unico vano quadrangolare con copertura lignea a supporto del tetto, spesso ad unica pendenza. Le dimensioni planimetriche erano sempre ridotte perché la produttività e l’estensione delle colture a foraggio erano limitate.
Il fienile ad ovest della strada San Donato Podere La Casa esisteva già nel 1822 ma con forma pressoché quadrata. Successivamente fu prolungato fino ad un raddoppiamento della superficie verso valle e fu costruita la parata sull’aia poggiante su un setto di muratura in pietra e su un pilastro in mattoni. E’ la variazione chiantigiana sul tipo fondamentale dei fienili cinque seicenteschi: un vano parata antistante per lo più adibito a carraia e a ricovero degli attrezzi.

Appendice 2

Stima Cantagalli della Fattoria di San Donato in Perano (7 Febbraio 1784)

“La tenuta di San Donato in Perano è situata nel Chianti a breve distanza del castello di Radda e da quello di Gaiole. Vi si accede da Siena, da Firenze  e dalla Ferrovia Aretina mediante la Chiantigiana Senese, la Chiantigiana Fiorentina e la provinciale da Montevarchi a Gaiole. L’interno della tenuta non è però fornito di comodi accessi secondari né la Casa di fattoria è abbastanza centrale ai terreni, assai sparpagliati, e sovente discontinui fra loro, per lo che una efficace Agenzia e Guardiagione non può essere esercitata senza una personale considerevole e spese proporzionate”

Consta delle seguenti parti:

(…)

di un podere dello della Casa

Sono riportate le quantità degli alberi, suddivise per età e tipo

Età             Viti           Olivi       Frutti        Gelsi       Alberi

Vecchie      94885      762         0                0             0

Adulte        84999      2500      0                154          52

Giovani       34105      1000      1308          242         400

e gli animali allevati, distinti per podere:

PODERE       PECORE    BOVI    MAIALI    GIOVENCHE   VACCHE    VITELLI    SOMARE

LA CASA      29                2             8

 


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La via francigena ou voie des Français

La voie des Français, passe à 27 km de La Casa in Chianti, entre Poggibonsi, Sienne et Monteroni d’Arbia. Elle peut etre parcourue soit à pieds soit à vélo:

Via Francigena

Le projet

(http://www.viafrancigena.bike/it/VFBIKE/il-progetto/)

ViaFrancigena.bike est un projet de SloWays, en collaboration avec itinerAria, le Movimento Lento, l’Association européenne des Voies des Français (AEVF) et avec la Région Toscana.

Notre objectif est celui de promouvoir le voyage à vélo le long de la Voie des Français, en mettant gratuitement à la disposition du grand public un itinéraire praticable avec des vélos de voyage munis de bagages.

Nous avons donc analysé dans le détail le trajet officiel pour les piétons afin de trouver des alternatives valables aux pistes non cyclables ou pour identifier les trajets le plus possible praticables et agréables pour les cyclistes.

L’itinéraire

Comparé au trajet piétonnier, qui privilégie les routes blanches, le trajet à vélo comprend de nombreuses routes secondaires bétonnées mais peu fréquentées et évite le plus possible les routes blanches dénivelées.

L’itinéraire est composé de 70% de routes bétonnées tandis que les autres segments sur routes non bétonnées sont composés de routes blanches stabilisées.

La beauté de la Via Francigena n’est pas entamée,  elle préserve l’exactitude historique du trajet. Le résultat est un voyage de plus de 1000 km depuis le Col du Grand Saint Bernard jusqu’à Rome qui peut etre parcouru en 23 étapes, par des personnes moyennement entrainées, de 50 km de longueur pour chaque étape.

 

http://www.viefrancigene.org/fr/resource/statictrack/tappa-32-da-monteriggioni-siena/

 

 

 


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DOES SANGIOVESE COME FROM “SANGUE DI GIOVE,” THE “BLOOD OF ZEUS”? PROBABLY NOT…

DO BIANCHI

The following post appeared on my own blog a number of years ago but I wanted to share it here as well…

In all of my readings, I have found no one and nowhere that point to sangue di Giove(blood of Jupiter [Zeus]) as a philologically tenable origin of the grape name, Sangiovese.

This is what philologists call a folkloric etymology, most likely due to the quasi-homonymic (and Romantic) rapport between the enonym and purported etymon (the literal sense of a word according to its origin).

While divine blood plays a central role in Christian myth and liturgy (another element that most likely contributes to the folkloric etymology), it is not found in the Roman or Italian cults that honored Jupiter during the vinaliae (wine festivals) of late antiquity. (For the record, blood does play a role in the myth of Zeus, when the “blood from the birth of Zeus begins to boil up” in a “sacred cave of bees… said to be found on Crete.” See this profile of Rhea, who gave birth to the deity.)

Most scholars believe the most plausible etymon to be sangiovannina, a term which denotes an early ripening grape in the dialect of Sarzana, a township that lies on the border of Liguria and Tuscany in northwestern Tuscany. (Hohnerleien-Buchinger, 1996, cited in Vitigni d’Italia, eds. A. Scienza et alia).

It’s also possible that Sangiovese comes from sangiovannese, an ethnonym denoting an inhabitant of San Giovanni Valdarno, a town in the province of Arezzo. (I actually think this is the most likely answer to the conundrum; here’s a link to the Sangiovannese soccer team website.)